
PALAZZO MAGNANI: UN “INTERMEZZO” DA FOTOGRAFARE
Un Secolo di Grande Fotografia
Chi siamo non può essere distinto da dove veniamo
M.Gladwell
Amiamo la Fotografia e ne seguiamo gli sviluppi; siamo sempre in cerca della novità e delle tecnologie più avanzate. Ottiche migliori, macchine fotografiche dal sensore più grande; velocità, multimedialità, facilità di utilizzo.
Ma chi meglio degli amanti dello scatto sa che è importante guardarsi indietro, di tanto in tanto, per capire a che punto siamo arrivati? Al di là della pura curiosità, o della conoscenza “enciclopedica”, c’è anche chi si guarda indietro per cercare di appropriarsi di tecniche in disuso, o per cogliere quelle atmosfere passate, quegli sfocati e quel senso “di una volta”, che non sempre si ritrova nel digitale.
Sei anche tu fra questi?
Che lo si faccia per un motivo o per l’altro, guardare indietro non è mai solo un atto nostalgico; si gira lo sguardo per vedere da dove veniamo e capire a che punto siamo… Ecco perché ho scelto la citazione di Malcolm Gladwell per aprire questo articolo 😉
Domenica ho visitato la mostra “Un secolo di grande fotografia” ospitata a Palazzo Magnani nel cuore di Reggio Emilia; organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Museo d’Arte Moderna di Salisburgo e curata da Margit Zuckriegl e Walter Guadagnini, l’esposizione raccoglie una selezione di 150 immagini tra le oltre 600 della collezione “FOTOGRAFIS” di Bank Austria – Gruppo Unicredit, acquisite in una decina d’anni dal 1975 al 1985 e da allora mai smembrata.
Unica nel suo genere, questa mostra racconta la storia della fotografia sin dalle sue origini, per giungere agli Anni Settanta del secolo scorso; un viaggio che comincia da Nadar e termina (nelle sale del piano inferiore) con alcune immagini di Diane Arbus e Arnulf Rainer (per citarne alcuni). LEGGI TUTTO >>
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